Villa Muggia, a Imola, fu progettata all'inizio degli anni Trenta dall'architetto milanese Piero Bottoni e fu per breve periodo presidio dell'esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale prima di essere bombardata in modo irreparabile nel 1944. Ispirandosi alle vicende storiche della casa, alla sua costruzione e al suo abbandono nasce questo romanzo breve, in un rimando continuo fra vissuto e ricordo. La ricca famiglia ebrea protagonista della storia, il padre, la madre Anna, i figli Giulio e Margaret, trascorre l'estate del 1938 nella villa in collina, appena ristrutturata. Le leggi razziali impediranno alla famiglia di ritornare alla villa, saranno costretti a nascondersi e la casa, durante la guerra, verrà abbandonata a sé stessa e poi occupata da soldati tedeschi. Dopo alcuni anni, da uno scambio di lettere fra l'architetto che aveva progettato la casa, i figli e il padre veniamo a conoscenza della vita dei personaggi e della volontà di non procedere al restauro della casa che rappresenta di fatto, pur nella sua grande bellezza, un periodo di dolore. Sarà la nipote di Miriam, figlia di Margaret, molti anni dopo, che con un gesto semplice e simbolico metterà finalmente pace fra le mura scrostate. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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