Farsa del "doppio", "La commedia degli errori" (1594 circa) riprende liberamente i Menecmi di Plauto, portando le situazioni burlesche alle estreme conseguenze. Se il modello latino si limitava a una coppia di gemelli, Shakespeare accosta ai due gemelli protagonisti, continuamente scambiati l'uno per l'altro, i loro due servi, anch'essi gemelli e indistinguibili, moltiplicando gli effetti teatrali e gli elementi di comicità e confusione. Gran parte della commedia consiste nella personale "versione dei fatti" fornita dai diversi personaggi (ma nessuna è affidabile), in un febbrile susseguirsi di equivoci, scambi di identità e smascheramenti che finiscono con lo scardinare i ruoli familiari e sociali. Sullo sfondo di una Efeso di stregoni e incantesimi - un contesto esotico e fiabesco da vero e proprio romance - Shakespeare mette in scena l'altro, il doppio, il perturbante: è la scoperta di un motivo che riaffiorerà puntuale e ossessivo in tutta la sua opera, da quelle gallerie di specchi che sono le commedie giovanili come "I due gentiluomini di Verona" e "Pene d'amor perdute" fino al trionfo della metamorfosi nel "Sogno di una notte di mezza estate". Prefazione di Nemi D'agostino.
Bitte wählen Sie Ihr Anliegen aus.
Rechnungen
Retourenschein anfordern
Bestellstatus
Storno