Il processo condensato in questo libro è quello di un vissuto portato alla parola. Sotto l¿incalzare delle sagge domande di Paolo Bertezzolo rivolte a don Luigi Adami, ricorre la memoria, affettuosa e riverente, di personaggi come Turoldo, Balducci ed altri, con cui don Adami ha intrecciato relazioni significative ed amicali. Costante è il riferimento al lungo e multiforme cammino di ricerca, condotto dai due autori, al ¿gruppo per il pluralismo e il dialogo¿, al quale hanno dato il loro contributo, nel tempo, personalità di spicco e dalle competenze più varie. È da credente che don Luigi Adami affronta gli interrogativi di senso che questa ricca gamma di vissuti solleva. La fede, che egli esprime, è una fede ¿nudä, che non vuole mettersi al riparo di ideologie, né intende distribuire certezze a buon prezzo per arginare le inevitabili e umane paure. In questa ¿pensosità¿ credente, don Adami non si sente del tutto lontano dal ¿fratello ateo, nobilmente pensoso¿ di Turoldo, perché la vera linea di demarcazione non è tra chi si dice credente e chi si confessa ateo, ma tra ¿chi cerca continuamente¿ e chi non cerca più. (Dalla prefazione di Augusto Barbi) Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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