Da Plinio il Vecchio a Reivas Dell'Ibis, decine sono gli studiosi che hanno classificato, descritto, enumerato gli organismi vegetali e le piante. Eppure la natura, così come ce la tramanda il mito, non è un essere indifferente verso i destini dell'uomo, ma è l'habitat di vizi e virtù di Dei e Ninfe, il sottile punto di incontro di premi e punizioni, scongiuri e abitudini tra il cielo e la terra. E allora: perché ancor oggi si usa dire "non vale un fico" in riferimento a una cosa di poco conto? E per quale ragione Tiberio usava coprirsi con un ramo di alloro al sopraggiungere del temporale? Che dire poi dell'antico uso di impiegare le corna di bue come fossero bicchieri?: un omaggio al Dio Bacco che con le corna faceva sfoggio di ardore e forza. Piante, dunque, e arbusti, tantissimi fiori e erbe aromatiche, per guardare la natura che ci circonda con gli occhi di un Romano della Res publica o di un Greco dell'Età di Pericle, pronto a ricevere le ricompense o a subire i castighi delle divinità. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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