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Che sia proprio la "mascolinità" la responsabile del comportamento criminale e violento dei giovani stranieri è attualmente il discorso ricorrente nei media. Indipendentemente dal giornale che leggiamo o dal programma televisivo che scegliamo, le immagini sono sempre le stesse: "mascolinità" e criminalità sembrano essere collegate da un filo invisibile. Il presente lavoro affronta le categorie "genere" ("doing gender") ed 'etnia' ("doing ethnicity") come prodotto di processi sociali. Da una prospettiva intersezionale, esistono diversi modi di attribuzione che comportano linee di…mehr

Produktbeschreibung
Che sia proprio la "mascolinità" la responsabile del comportamento criminale e violento dei giovani stranieri è attualmente il discorso ricorrente nei media. Indipendentemente dal giornale che leggiamo o dal programma televisivo che scegliamo, le immagini sono sempre le stesse: "mascolinità" e criminalità sembrano essere collegate da un filo invisibile. Il presente lavoro affronta le categorie "genere" ("doing gender") ed 'etnia' ("doing ethnicity") come prodotto di processi sociali. Da una prospettiva intersezionale, esistono diversi modi di attribuzione che comportano linee di differenziazione versatili, che interagiscono tra loro e, nella loro intreccio, danno origine a nuove costruzioni o effetti.
Autorenporträt
Diana M. Vrban è pedagogista e insegnante presso la scuola professionale per le professioni sociali. Nata in Germania da genitori originari dell'ex Jugoslavia, è cresciuta ad Hannover, nella Bassa Sassonia. Oggi vive in Svizzera e continua a impegnarsi nel campo dell'interculturalità e delle questioni di genere.