Joséphine Baker è stata una delle personalità più affascinanti ed enigmatiche del Novecento. Festeggiata e applaudita nel mondo intero già dagli anni Trenta, con la sua inimitabile verve e quel corpo capace di disarticolarsi in una fantasmagoria al tempo stesso comica e sensuale, non smise mai di reinventarsi e di stupire, dagli esordi americani degli anni Venti fino alla scomparsa nella sua adorata Parigi, nel 1975. Ballerina, cantante, attrice teatrale e cinematografica, intrattenitrice, e poi partigiana e agente segreto nella lotta contro il nazismo, paladina antirazzista, animalista, attivista appassionata nel campo dei diritti umani, la sua vita è stata un turbine di leggerezza, di coraggio, di intelligenza e di follia. In questo libro di ricordi, raccolti fino al 1949 dal giornalista e scrittore Marcel Sauvage, Joséphine racconta le difficoltà dei suoi primi passi in una società apertamente razzista, i suoi inizi a Parigi con la "Revue nègre", il suo trionfo alle Folies-Bergère, i suoi amori, i suoi viaggi in tutti i continenti, il suo impegno nella resistenza e nell'esercito, il rifiuto per una società americana segregazionista e benpensante, le lotte contro ogni pregiudizio. È un racconto scanzonato, buffo, sempre commovente e sincero nella sua calcolata leggerezza. Ma guai a non prenderlo sul serio, perché oggi il nome di Joséphine Baker è scolpito nel Panthéon dei francesi, accanto a Marie Curie, a Victor Hugo, a Simone Veil e ai grandi patrioti. Per sempre legata a quella Parigi che lei seppe far sognare e rendere felice, luminosamente ricambiata. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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