"La Porta della rana" è un'opera scultorea sul lato settentrionale del duomo di Como. Non si sa da quando venga chiamata in tale modo (almeno un paio di secoli) e non si sa perché. Tuttavia, una "rana" è rappresentata in una lesena insieme ad altri animaletti. Certa è la data: 1507 e gli autori, i fratelli Tommaso e Giacomo Rodari. Il resto è mistero... Non ci sono documenti o altre indicazioni che aiutino ad apprezzarne il significato. Centinaia di figure (oltre le principali, tra le quali l'Assunta) ci riportano a una o - forse - tante "narrazioni" dalla mitologia, alla Bibbia, alla teologia. Magari, tutto l'insieme è frutto del caso? Immaginata e realizzata all'inizio del Cinquecento comasco (quando si bruciavano le streghe, ma la vita culturale era molto attiva...), la Porta della rana sembra ancora raccontare molte storie. Difficili da "leggere"; quasi impossibili da "comprendere". Per questo, Gerardo Monizza ne ha scritte una dozzina proprio in-credibili, ovvero che sono un poco inventate e un poco vere, ma tutte lasciano intendere che la Porta possa farci scoprire racconti (nascosti) che corrono lungo mezzo millennio: dal 1507 ai giorni nostri. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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