Una ragazza di meravigliosa bellezza fa misteriose apparizioni in un quartiere di Parigi, sempre strettamente vigilata da una governante. Un giovane si innamora perdutamente di lei, ma solo quando la passione divampa tra i due scopre il terribile mistero che essa cela. Sullo sfondo di una Parigi "spietata e grande cortigiana", teatro di sinistri intrighi e oscure vendette, Balzac tratteggia uno dei quadri che compongono il grande affresco della "Comédie Humaine", rappresentazione dei costumi della società del XIX secolo e "fisiologia generale del destino umano".
In una Parigi notturna e sinistra, teatro di intrighi e oscure vendette, l'aristocratico e capriccioso De Marsay si invaghisce di una giovane donna dal fascino esotico e dalla sensualità conturbante. Tra i due divampa la passione, ma ben presto l'uomo scoprirà che la misteriosa fanciulla custodisce un torbido segreto. Attingendo alla propria esperienza di narratore nero, Balzac abbozza una delle più spietate scene di vita parigina: la città «dell'oro e del piacere» è un inferno in cui l'esistenza di tutte le classi, dalle più povere alle più agiate, si consuma in un'affannosa ricerca di gloria, denaro e voluttà e in cui anche l'amore soggiace alla logica del potere e della tirannia. Scritta nella primavera del 1834, "La ragazza dagli occhi d'oro" completa la "Storia dei tredici", trilogia romanzesca che comprende anche "Ferragus" e "La duchessa" di Langeais e ha al centro le imprese di una potente società segreta: «Uomini abbastanza onesti da non tradirsi mai tra loro, abbastanza diplomatici da dissimulare i legami sacri che li univano, abbastanza forti da mettersi al di sopra di tutte le leggi».
In una Parigi notturna e sinistra, teatro di intrighi e oscure vendette, l'aristocratico e capriccioso De Marsay si invaghisce di una giovane donna dal fascino esotico e dalla sensualità conturbante. Tra i due divampa la passione, ma ben presto l'uomo scoprirà che la misteriosa fanciulla custodisce un torbido segreto. Attingendo alla propria esperienza di narratore nero, Balzac abbozza una delle più spietate scene di vita parigina: la città «dell'oro e del piacere» è un inferno in cui l'esistenza di tutte le classi, dalle più povere alle più agiate, si consuma in un'affannosa ricerca di gloria, denaro e voluttà e in cui anche l'amore soggiace alla logica del potere e della tirannia. Scritta nella primavera del 1834, "La ragazza dagli occhi d'oro" completa la "Storia dei tredici", trilogia romanzesca che comprende anche "Ferragus" e "La duchessa" di Langeais e ha al centro le imprese di una potente società segreta: «Uomini abbastanza onesti da non tradirsi mai tra loro, abbastanza diplomatici da dissimulare i legami sacri che li univano, abbastanza forti da mettersi al di sopra di tutte le leggi».







