Il 1492 inaugurò l'età moderna e una nuova fase dei rapporti con l'"altro", nelle vesti dell'eretico, dell'amerindio, dello schiavo africano, del pirata ottomano: dibattiti inediti e terribili conflitti religiosi e civili segnarono così l'Europa del XVI secolo. In questo clima di violenze e soprusi nacque l'idea di tolleranza, come difesa dell'autonomia della coscienza, della fede, dell'essere umano. Con il tempo, si svilupparono pratiche di convivenza, in nome del bene comune della società. Teoria e prassi si influenzarono a vicenda. Le persecuzioni politiche e religiose, tuttavia, non si arrestarono. Per garantire la pace sociale, dal Sei-Settecento fu perciò ampliata la secolarizzazione nei rapporti umani e l'ideale della tolleranza si affermò prima come categoria della sovranità, poi come un diritto umano e infine come libertà civile. Attraverso un vasto affresco di storia religiosa, sociale e culturale, il volume descrive l'origine e lo sviluppo del problema della tolleranza e il suo intreccio con la nuova idea politica di libertà. Fornisce però anche uno strumento indispensabile per comprendere criticamente il nostro presente: anche oggi, infatti, l'intolleranza non cessa di alimentare la violenza. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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