Negli anni drammatici della Grande Guerra Luigi Cosenza, allora ufficiale dello Stato Maggiore, immagina un nuovo modello di Città Militare replicabile a scala nazionale per liberare gli organismi urbani dalla presenza delle vecchie caserme e rispondere alle esigenze di un moderno addestramento. Partendo da un rigoroso disegno classico di matrice ippodamea, sperimenta lungo il litorale toscano l'insediamento di una nuova comunità nella quale i soldati, gli ufficiali e le loro famiglie possono condividere momenti di vita civile. Il progetto rappresenta un prodotto avanzato dell'urbanistica italiana razionalista e in virtù di un'originale attenzione ai caratteri del luogo riesce a distinguersi dalla banale concezione scenografica della città piacentiniana, ma anche dai rigidi modelli della città orizzontale. Tutto ciò che Cosenza rinviene nel territorio, naturale o artificiale che sia - la spiaggia, la ferrovia, il bosco, la collina rocciosa, il villaggio storico - diventa parte integrante del disegno urbano e valorizzato nella sua configurazione. La nuova città non ha confini, i tracciati delle strade si perdono nella campagna, si deformano e si adattano ai percorsi dei torrenti. Non esiste più un dentro e un fuori, un centro e una periferia. È il superamento dei limiti della città tradizionale e dei generici standard dello zoning modernista. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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