La "Divina commedia" è attraversata da enigmi, sconcertanti presenze e strane assenze. Chi è il "veltro"? Perché l'infedele e "meretrice" Cunizza è in Paradiso e Francesca da Rimini in Inferno? Perché Dante non cita mai i Catari, la grande "eresia" che a quel tempo era così diffusa proprio nelle zone in cui egli viveva? Queste sono solo alcune delle domande che da sempre si pongono lettori e critici. Per trovare una soluzione è spesso necessario allargare il campo, spingere lo sguardo altrove. È quanto ha fatto Maria Soresina. Da appassionata studiosa delle filosofie indiane, l'autrice ha notato una serie di sorprendenti analogie tra queste e il poema dantesco, come la corrispondenza tra la legge del karma e quella del contrappasso, o la presenza del guru come guida nel cammino. Da qui è nata l'ipotesi di inoltrarsi in un confronto più approfondito tra questi due mondi. Un'intuizione che ha fornito una chiave di lettura in grado di ripercorrere la trama di enigmi e di indizi di cui il poema è intessuto, e di penetrare così nel significato profondo, nelle segrete cose, di un'opera tanto ricca di simboli e di allegorie. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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