La silloge si apre con una dedica a un¿aula senza più alunni; un¿assenza che diviene condizione generale e collettiva. Le stanze vuote incombono, inesorabili. ¿È solo il vuoto ¿ triste vuoto ¿¿ che ci costringe a confrontarci con un profondo senso del limite. Appaiono difatti muri ad amplificare vicinanze e distanze, sempre nel grigiore diffuso di un¿atmosfera sospesa. In questa dimensione, squisitamente anarchica, si definisce il percorso lirico di Luisa Trimarchi: bere, assorbire, respirare, trasudare le storie delle persone. Ascoltarle, lenirne il dolore, raccogliere lacrime, asciugarle e piangere tanto, goccia dopo goccia, sino a cadere sul terreno fertile, restituendoci, dal nulla e nel nulla, una preziosa e indomita poesia. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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