Se ci proponessimo di cercare una araldica impresa in cui involgere il significato, l¿essenza dell¿archeologia filosofica, non potremmo che rivolgerci al noto verso di Hofmannsthal: «Leggere ciò che non è mai stato scritto». Lettura paradossale, questa hofmannsthaliana ¿ ma ineludibile. Tesa archeologicamente a regredire nel futuro, avanzare nel passato. Tra questi due movimenti, incomponibili benché complementari, ciò che si schiude, sorgivamente, è il presente. Inabitabile luogo, ancorché sempre abitato. Luogo infernale, chioserebbe Manganelli; luogo turisticamente poco frequentato, dispersivo e inattendibile, in cui si incrociano, d¿altro canto, almeno in questo libro, indagini epistemologiche su Foucault, Melandri, Agamben, e divagazioni intorno a Janá¿ek, la querelle tra antichi e moderni, la Naturgeschichte di Kant. Certo, a loro modo, bizzarrie così fatte fanno turismo, come indorati lidi, languidi banani, fumanti vulcani. «Ma, onestamente, di qual sorta di turismo stiamo parlando?». Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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