A Livorno, durante il cosiddetto Ventennio, prevalse l¿avversione popolare al fascismo oppure vi fu un consenso unanime verso il regime di Mussolini? Oltre a una indefinita ¿zona grigiä, interpretabile sia come rassegnato dissenso che come tacita adesione, ci furono i sostenitori e i contrari, ma tale divergenza non fu soltanto d¿opinione. Così come era avvenuto tra il 1921 e ¿22, quando gli squadristi guidati dal ras Costanzo Ciano erano stati affrontati dagli Arditi del popolo, si espresse infatti con la violenza di un conflitto tra livornesi schierati su fronti dichiaratamente nemici, divisi per classi, ruoli e inconciliabili concezioni della libertà. Fu così che, alle spettacolari adunate di massa e alla capillare repressione poliziesca, si contrapposero le scelte di non sottomissione di centinaia di uomini e donne non disposte a conformarsi alla ¿culturä dominante. Infatti, di fronte a un regime imposto e fondato sull¿uso della violenza legale, per quanti non accettavano di vivere in una condizione di servitù morale e fisica l¿unica opzione ¿ etica ancora prima che politica ¿ era violare le leggi dello Stato. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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