Un nuovo capitolo del progetto triennale "Una generazione di mezzo". Maurizio Donzelli (1958), artista bresciano, nato nella seconda metà del XX secolo e noto a livello nazionale e internazionale, è protagonista insieme a Paola Pezzi di questo nuovo progetto di "generazione di mezzo", sintetizzato nell'evocativo titolo "Spellbound". Spellbound, "incantato", "ammaliato": con questo termine, utilizzato da Alfred Hitchcock nel film omonimo del 1945 - in italiano "Io ti salverò" - si fa allusione agli stati psico-emotivi dei due protagonisti, ovvero l'uomo interpretato da Gregory Peck affetto da amnesia in seguito a un trauma e il personaggio della dottoressa interpretata da Ingrid Bergman, psicoanalista incantata dall'amore. Con questo termine si vuole così alludere sia a quell'incantamento che il riguardante ha nei confronti dell'opera sia all'incontro tra due artisti (Maurizio Donzelli e Paola Pezzi), caratterizzati da linguaggi differenti ma parimenti efficaci. Maurizio Donzelli si interroga sull'inizio del processo iconico e sulle modalità dello sguardo, andando a cercare nell'ornamentale i ricami e i filamenti della nostra stratificata geografia culturale e filosofica. Le sue opere sono enigmi di immagini latenti che affiorano e si immergono nelle stratificazioni del colore e del segno, attivatori del patrimonio iconico di ciascun riguardante: opere come laboratori, capaci di generare una efflorescenza di immagini che l'una sull'altra s'intrecciano, tra lontani echi e latenti principi iconici. La sua opera potrebbe così rappresentare il valore dello spazio come geografia e sconfinamento dello sguardo. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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