Alcuni luoghi possiedono una ricchezza specifica, una sorta di privilegio. Contengono, infatti, fessure impreviste, varchi nascosti che si celano dentro episodi di riconosciuta bellezza, preziose soglie d'accesso ai significati metafisici e metastorici della forma. Così il deserto di Giordania è metafora dell'attraversamento che può farci distinguere le condizioni estetiche più radicali dell'abitare. Le città, disperse e lentamente germogliate nel deserto, sono baluardi di malinconica speranza posti a rimarcare la supremazia dell'artificio sul destino naturale dei luoghi. Le architetture, soprattutto quelle inscritte nelle strutture archeologiche di Petra e di Jerash, permettono ancora oggi un discorso sul confine tra il tempo e lo spazio, poiché archetipi di una forma immutabile che include e sprigiona valori eterni ai quali è possibile orientare ancora il pensiero sulla trasformazione dei luoghi. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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