Il presente lavoro si sofferma su alcuni concetti della metafisica di Simone Weil: lo statuto della divinità e la dinamica della creazione; la necessità e il limite; la gravità, il personale e l'impersonale; la grazia e il male; la lettura e il lavoro; il filtro dell'immaginazione e l'ambivalenza del vuoto; lo spazio angusto del margine e l'inferno inesorabile del tempo. Esiste una lacerazione all'interno della perfezione divina? Che cosa sono l'impersonale e il personale? Il male e la sventura possono essere "necessari"? È possibile utilizzare la scansione tecnica al fine di figurare la realizzazione dell'impersonale nell'essere umano? Il testo intende suggerire una risposta a queste domande, a partire dall'importanza che la componente mistica riveste nel pensiero di Simone Weil, la cui speculazione si colloca, proficuamente, tra influenze neoplatoniche e risonanze gnostiche. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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