Come il tecnopopulismo manipola la libertà d'espressione per minacciare le democrazie Stiamo entrando nell'età dell'oro, come sostiene Donald Trump, o nell'età dell'odio? Viviamo in un tempo in cui le parole si trasformano in armi e diventano strumento politico e di aggressione. Per uscirne, il contrasto alle espressioni d'odio è uno dei rimedi sui quali ci dobbiamo cimentare, superando il vecchio equivoco per il quale limitarle - in una forma giuridicamente definita - sia un atto di censura: l'hate speech invece colpisce la libertà delle vittime, impedendo loro di essere parte del dibattito pubblico. La difesa astratta e romantica della libertà d'espressione è solo il manifesto di una società che offre un privilegio e un primato alla libertà degli aggressori e non a quella delle vittime. E che dunque sceglie una democrazia diseguale. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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