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Jean-Pierre Filiu conosce bene Gaza, territorio che ha visitato regolarmente dal 1980. Ha ottenuto di tornarci per trentadue giorni, tra il 19 dicembre 2024 e il 21 gennaio 2025, in circostanze molto diverse e drammatiche: per vedere un territorio e una popolazione cambiati e travolti dai bombardamenti israeliani seguiti alla strage terroristica di Hamas del 7 ottobre 2023. Per trentadue giorni ha osservato la distruzione dei luoghi e delle vite, ha parlato con le persone, ha preso appunti sugli impossibili adattamenti a una condizione di terrore e disperazione: e al suo ritorno li ha messi in…mehr

Produktbeschreibung
Jean-Pierre Filiu conosce bene Gaza, territorio che ha visitato regolarmente dal 1980. Ha ottenuto di tornarci per trentadue giorni, tra il 19 dicembre 2024 e il 21 gennaio 2025, in circostanze molto diverse e drammatiche: per vedere un territorio e una popolazione cambiati e travolti dai bombardamenti israeliani seguiti alla strage terroristica di Hamas del 7 ottobre 2023. Per trentadue giorni ha osservato la distruzione dei luoghi e delle vite, ha parlato con le persone, ha preso appunti sugli impossibili adattamenti a una condizione di terrore e disperazione: e al suo ritorno li ha messi in ordine alternandoli al racconto della storia e del contesto che hanno preceduto questi anni. Il suo è un diario di viaggio, di un viaggio terribile, ma soprattutto un contributo a capire e a figurarsi cosa siano la vita delle persone e i luoghi protagonisti degli allarmi e dello scandalo di gran parte del mondo. Gli abitanti di Gaza, quelli ancora vivi, faticano e si arrangiano per trovare acqua pulita, per mangiare, per fuggire da un luogo all'altro, per avere cure mediche a volte inaccessibili, per conservare brandelli di dignità e sicurezza personale: il racconto di Filiu, limitato e insufficiente per sua stessa ammissione, è uno strumento di comprensione per chi, nel mondo che guarda Gaza, vive con apprensione e sconcerto le sue condizioni e vuole saperne di più.
Autorenporträt
Jean-Pierre Filiu è uno storico francese. Ha insegnato alla Columbia University e a Harvard, e attualmente è docente di Storia del Medio Oriente presso l'Istituto di studi politici di Parigi, dove tiene diversi corsi sulla Palestina. Ex consigliere dei ministeri degli Interni e della Difesa francesi, durante la guerra civile in Libano è stato delegato della Federazione internazionale dei diritti umani. Nel 2015 ha vinto il premio Augustin Thierry e il Palestine Book Award. Tra i suoi titoli pubblicati in Italia, L'apocalisse nell'Islam (O barra O 2011) e Perché la Palestina è perduta ma Israele non ha vinto (Einaudi 2025).