«¿ L¿esperienza poetica di `Noi non c¿eravamö è il bilancio di un¿esperienza sviluppata nel tempo vitale dell¿io del poeta e in vasti spazi della modernità, l¿analisi di un percorso che tende a sottolineare l¿impossibilità di conoscere il mistero del reale. Analisi ¿ come ha riconosciuto la critica e come ha dichiarato lo stesso poeta in più di un¿occasione ¿ di un desplazamiento, di uno stato di spossessamento dell¿io di fronte a una realtà che non gli può appartenere, e alla cui storia, visibile in ciò che il presente gli rivela, non ha partecipato. Analisi di un¿estraneità, tuttavia, nella quale tutti noi siamo coinvolti, per intenzionale, o forse connaturale volontà del soggetto, che dialoga di continuo con una serie di rifrazioni di se stessö» (Dalla prefazione di Pietro Taravacci) «¿ `Noi non c¿eravamö sembra descrivere un viaggio erratico in un mondo appena sopra, o giusto affianco, a quello che conosciamo. Lo spazio è presente come oggetto in se stesso, su cui lo sguardo della voce lirica si appoggia in maniera contemplativa con il suo andare discorsivo. Tuttavia, la descrizione che ce ne viene offerta è spesso la proiezione di uno spazio più recondito e fluido, quello della memoria, in cui si sommano piccoli scarti di senso, esigue illuminazioni (che Doce definisce visitas), che emergono da un viaggiare in stato di ensoñación, di dormiveglia, attraverso il mondo e il linguaggiö» (Dalla postfazione di Stefano Pradel) Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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