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Le "Novelle toscane" ci riportano all'atmosfera della vecchia Toscana. Paolieri fa rivivere nelle parole la lezione europea dei "macchiaioli". Non c¿è solo la campagna toscana uguale a se stessa, il bozzetto ambientato magari in una Maremma che è ancora di paludi e zanzare. Ci sono le sue pennellate, incrostazioni di colore che suggeriscono il piacere di raccontare. Ci sono scene vive, percorse da una particolare animazione, a volte pervase da una sorprendente sensualità. E dentro quelle scene pare che lui ci sia dentro, per questo è capace di portarci anche il lettore. Forse per questa…mehr

Produktbeschreibung
Le "Novelle toscane" ci riportano all'atmosfera della vecchia Toscana. Paolieri fa rivivere nelle parole la lezione europea dei "macchiaioli". Non c¿è solo la campagna toscana uguale a se stessa, il bozzetto ambientato magari in una Maremma che è ancora di paludi e zanzare. Ci sono le sue pennellate, incrostazioni di colore che suggeriscono il piacere di raccontare. Ci sono scene vive, percorse da una particolare animazione, a volte pervase da una sorprendente sensualità. E dentro quelle scene pare che lui ci sia dentro, per questo è capace di portarci anche il lettore. Forse per questa ragione qualcuno lo ha definito cantore degli ultimi: fossero butteri o contrabbandieri, contadini analfabeti, guardiani di faro o ergastolani in fuga dalle carceri dell¿Arcipelago. Certamente cantore di un mondo che non c¿è più, che già ai suoi tempi stava sparendo. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
Autorenporträt
Ferdinando Paolieri è stato uno scrittore, poeta e commediografo italiano. Restò sempre al di fuori delle mode letterarie del primo Novecento (futurismo, realismo magico, parnassianesimo) mantenendo quasi costantemente la sua opera nel solco della tradizione letteraria regionale, in quegli anni segnata soprattutto da Fucini. Appassionato anticlericale, fondò a Siena nel 1913 con Federigo Tozzi e Domenico Giuliotti il settimanale "La Torre", che si autodefinì "organo della reazione cattolica". Partecipò alla prima guerra mondiale distinguendosi per atti di valore.