Le linee del Sistema Alta Velocità / Alta Capacità delle Ferrovie dello Stato Italiane richiedono un adeguato sistema di alimentazione per sostenere il traffico di dimensionamento pari ad un treno ETR 500 ogni 5 minuti alla velocità di 300 km/h che assorbe una potenza massima di 12 MW. La peculiarità delle SSE 2x25 è data dal prelievo di elevata potenza monofase; perciò è necessario che la potenza di corto circuito (Pcc) del nodo AT a cui vengono collegate sia elevata per contenere lo squilibrio introdotto sulla rete al di sotto dei limiti previsti. Negli sviluppi futuri delle reti ferroviarie 2x25 kV questa condizione non è sempre ottenibile per cui è necessario introdurre delle soluzioni alternative che non vincolino la scelta del sistema di alimentazione alla presenza sul territorio di nodi AT ad elevata Pcc o che non necessitino della costruzione di lunghi elettrodotti di collegamento. A tal proposito le soluzioni possibili sono due: la prima è quella di compensare gli squilibri immessi sulla rete AT dovuti ad un prelievo monofase, mentre la seconda consiste nella realizzazione di un sistema di alimentazione dei carichi ferroviari che eviti l induzione a monte di tali disturbi.
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