Nel leggere e rileggere la ¿Commediä dantesca Giorgio Manacorda si è trovato, quasi automaticamente, a riviverne il movimento, immettendone versi, situazioni, personaggi, ragionamenti, entro la propria voce personale di poeta. E ha scritto questo «poema impossibile», che muove a ritroso dal ¿Paradiso¿ al ¿Purgatorio¿ all¿¿Inferno¿, rivolgendosi a Dante dalla distanza del proprio e del nostro essere così ¿dopo¿, così ¿tardi¿, così ¿minori¿. È un insistente corpo a corpo col grande poema, che si appropria delle sue forme e torsioni linguistiche, delle sue memorabili pronunce, in un gioco di luci e di ombre, di splendori e di orrori. Dialogando con Dante, in un nesso di audacia e umiltà, di ironia e di meraviglia, nella coscienza della sua incommensurabile distanza, Manacorda viene a interrogare se stesso e tutti noi, ciò che resta e ci resta: percorre e misura i limiti del nostro mondo, tra lacerazioni, speranze, ansie, desideri, equivoci, errori, illusioni, metamorfosi, derive: rovesciando l¿ascesa dantesca in un brulicante precipitare. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
Bitte wählen Sie Ihr Anliegen aus.
Rechnungen
Retourenschein anfordern
Bestellstatus
Storno