Gia a partire dal IX secolo gli enti ecclesiastici veneziani - come del resto le famiglie patrizie, legate ad essi da complessi rapporti - acquisirono beni fondiari in terraferma: il Padovano inizio, quindi, a configurarsi come un'area di vitale importanza per la produzione e il rifornimento (attraverso il Brenta e altre vie d'acqua) di derrate agricole per la citta lagunare. Fu in particolare nei secoli XII-XIV (quelli della crescita e della crisi, per Venezia come per Padova) che il fenomeno prese consistenza; ed e allora, soprattutto, che fu prodotta una documentazione molto ricca e varia. Monaci, monache, badesse, amministratori veneziani instaurarono relazioni strette, e dai mille risvolti, con la societa rurale del territorio padovano (da Monselice a Bagnoli, da Piove di Sacco a Vigodarzere, da Teolo a Vigonza) ma anche con la citta, ove acquisirono case e magazzini, e il suo ceto dirigente. La formazione e la secolare presenza di questo 'contado invisibile' di Venezia, gia illustrate da molti studi, costituisce uno sfondo cruciale sul quale si imposta sino al Trecento il controverso, molto spesso apertamente conflittuale, rapporto di coesistenza tra Venezia e Padova conclusosi con la guerra di conquista del 1405 e l'inclusione della citta antoniana nello stato da Terra.
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