Non si tratta di un taccuino di viaggio, di un reportage giornalistico, di un racconto romanzato di incontri. Non è un saggio di politica o di economia sull'Africa, sulla sua cultura, né un libro sullo sviluppo sostenibile. Ma è un po' tutto questo. Queste pagine sono un melting pot di emozioni e riflessioni sull'Africa che l'autore fa scoprendo che in quel pezzo di mondo, rappresentato nelle cartoline dai baobab, come nel nostro, come in tutti i sud della terra, c'è ancora tanto da fare, tanto da costruire, tanto da migliorare. In filigrana il libro contiene considerazioni che essenzialmente riguardano noi europei, racchiuse in una domanda provocatoria: non è che ci stiamo "africanizzando"? Se è vero che quei luoghi pongono domande stringenti sul futuro, proprio dal confronto tra noi e loro, Senegal e Italia, sicuramente nemmeno troppo lontani e pur sempre dello stesso pianeta, sorge un dubbio: verso dove stiamo andando? Ed ecco che guardare e raccontare un pezzetto dell'Africa, il Senegal, può servire a parametrare meglio il nostro futuro, come umanità, senza distinzioni di sorta, partendo da alcune immagini forti come "chiavistelli metaforici" per entrare in questa porzione di continente e rapportarla al nostro. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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