A partire dal nuovo materialismo, che studia la complessità dell¿incessante materializzazione del mondo e partecipa al cambiamento paradigmatico che sta coinvolgendo ogni ambito di studio e ricerca, Karen Barad discute la necessità di rivedere nozioni di cambiamento, agency, causalità, tempospazio. Sulla scia di Donna Haraway, che l¿ha preceduta a UCSC, i suoi strumenti critici uniscono scienze naturali, scienze umane e letteratura, pratiche di ricerca, concetti, codici, significazioni e rappresentazioni. Karen Barad conduce una contestazione radicale dei dualismi e dell¿identità, e incrociando la performatività di Judith Butler mostra come una lettura queer possa migliorare la comprensione di processi tecnoscientifici e sociali intrecciando politicamente natura e vita da prospettive postcapitaliste/postumaniste/postcoloniali. I saggi introducono e riconducono al suo "Meeting the universe halfway" (2007) descrivendo una traiettoria complessa e diffratta attraverso molteplici ambiti disciplinari: la filosofia, la fisica, gli studi culturali femministi e queer. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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