Vittorio Pagano (Lecce, 1919-ivi 1979) è stato l'ultimo custode di una koiné ermetica in un'epoca, fra il secondo dopoguerra e la fine degli anni Sessanta, segnata da tante adesioni o conversioni al neorealismo, e dall'emersione delle istanze neoavanguardistiche; è stato un cesellatore delle forme chiuse quando si iniziava a diffondere un dettato sempre più lasco o magmatico. La sua poesia innestava nella grammatica ermetica, alla quale si avvicinava con reverenza e devozione, inquietudini rivenienti da una lunga confidenza con la letteratura francese medievale, con Villon e con i Maudits, di cui fu apprezzato traduttore, riaggiornando con una sensibilità contemporanea, e senza castrare la sua inclinazione a un virtuosismo formale funambolico, un repertorio di allucinate perlustrazioni urbane, malinconie e perdizioni, ricucite su un soggetto lirico perennemente scisso e decentrato, polveroso superstite di una turris eburnea in macerie. Il volume raccoglie, a 100 anni dalla nascita e quaranta dalla scomparsa, tutte le opere poetiche pubblicate in vita, da tempo irreperibili: "Calligrafia astronautica" (1958), "I privilegi del povero" (1960), "Morte per mistero" (1963) e "Zoogrammi" (1964). Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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