La saga del monaco islandese Oddr Snorrason (XII sec.) dedicata a Óláfr Tryggvason, primo vero re cristiano di Norvegia, si presenta subito come un vero e proprio enigma. Il testo originale, in latino, non è pervenuto e si hanno soltanto due traduzioni in norreno con un denominatore comune: il tentativo di accreditare la santità del sovrano cui spetterebbe il merito di aver introdotto la nuova fede cristiana in Norvegia e in Islanda. Accanto all'intento celebrativo e all'ispirazione cristiana, nella saga si rinvengono importanti aspetti dell'universo cultuale precristiano, ove l'elemento magico assume un ruolo determinante, come negli eventi soprannaturali che accompagnano il sovrano: la nascita di Óláfr è annunciata da una profetessa, e lo stesso Óláfr, testimone vivente della nuova fede, interroga sul suo destino uomini della terra dei finni, maestri di magie e sortilegi. Le spedizioni militari compiute dal giovane Óláfr prima dell'acquisizione del titolo regale vengono reinterpretate in una serie di narrazioni in cui convivono le qualità del guerriero e del missionario, un apparente ossimoro che fanno di Óláfr il primo "vichingo cristiano" nella storia scandinava. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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