Considerato il capolavoro di Alfieri, "Saul" è una tragedia di argomento biblico, lineare nell'intreccio ma potente e drammatica. In primo piano la figura del sovrano: nel suo animo nobile e sensibile albergano uno smisurato orgoglio e una cupezza sconsolata; diviso tra cielo e terra, ribelle a Dio, non riesce a dominare l'anelito che lo avvelena: oltrepassare "il limite". Vittima della sua brama di potere si macchia di crudeltà e delitti, pur consapevole che porteranno solo rovina. Il contrasto insanabile stringe a poco a poco Saul nel cerchio della follia, da cui evade con un ultimo gesto: l'eroico suicidio, catarsi della tragedia.…mehr
Considerato il capolavoro di Alfieri, "Saul" è una tragedia di argomento biblico, lineare nell'intreccio ma potente e drammatica. In primo piano la figura del sovrano: nel suo animo nobile e sensibile albergano uno smisurato orgoglio e una cupezza sconsolata; diviso tra cielo e terra, ribelle a Dio, non riesce a dominare l'anelito che lo avvelena: oltrepassare "il limite". Vittima della sua brama di potere si macchia di crudeltà e delitti, pur consapevole che porteranno solo rovina. Il contrasto insanabile stringe a poco a poco Saul nel cerchio della follia, da cui evade con un ultimo gesto: l'eroico suicidio, catarsi della tragedia.
Vittorio Amedeo Alfieri (1749-1803) nasce ad Asti da una nobile casata comitale. Già bambino estroverso e volitivo, descriverà i primi noiosi anni di vita come i "nove anni di vegetazione", e quelli trascorsi all'Accademia Reale di Torino come gli "otto anni di ineducazione". Dal 1766 al 1774 serve come alfiere nell'esercito piemontese, dedicandosi poi a lunghi anni di viaggi per tutta l'Europa, fra amori contrastati e duelli sanguinosi. Nel 1777 rinuncia alla cittadinanza piemontese e conosce la contessa d'Albany Luisa, donna il cui amore lo accompagnerà per sempre. Di ideali libertari, simpatizza inizialmente per la Rivoluzione Francese, ma trascorre gli ultimi anni a Firenze in ostinato isolamento dalle vicende napoleoniche. Considerato fra i capostipiti italiani del classicismo e del romanticismo, è autore di innumerevoli opere, fra cui si devono citare almeno le tragedie più note come "Filippo", "Maria Stuarda" e "La congiura de 'Pazzi".
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