'Enrico Caviglia e Gabriele D'Annunzio. Il generale e il Vate. A dividerli, una città e una pagina di storia poco conosciute, poco studiate. Riguardano Fiume. Con fatti, misfatti, personaggi, protagonisti e (financo) comparse. Sino al dramma finale. A colpi di cannone.' Il Generale e il Poeta, l'uno imponente, l'altro mingherlino: il volume racconta l'incontro e lo scontro tra i due personaggi, alle prese con la vicenda di Fiume in un paese da poco uscito dalla guerra e alle soglie di profonde trasformazioni. La città venne occupata il 12 settembre 1919 da un esercito di irregolari comandato da D'Annunzio, che ne proclamò l'annessione all'Italia. L'occupazione fu resa possibile anche dal sostegno di Benito Mussolini, astro nascente della scena politica italiana. Caviglia ricevette l'ordine dal governo Nitti di riportare sotto controllo la città, se necessario anche con il ricorso alla forza. Entrambi uomini di azione, guidati da concezioni e visioni opposte, esprimono il contrasto che si andava definendo in Italia tra il paese reale e quello legale. È in questa frattura che si incuneano le forze fasciste a segnare la definitiva rottura con i valori democratici e costituzionali derivati dal Risorgimento. Prefazione di Giovanni Murialdo. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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