Forse mai come nel Rinascimento vi è stato un interesse così intenso verso la filosofia e la scienza arabe. Ne sono esempio macroscopico le opere di Averroè, oggetto di una seconda massiccia ondata di traduzioni latine tra il 1488 e il 1562, dopo la prima ondata del XIII secolo. Questo volume dimostra come Giovanni Pico della Mirandola ¿ icona mitica dell¿Umanesimo e padre della scoperta della qabbalah ¿ fu anche indiscutibile pioniere e sponsor della traduzione di un vasto corpus di opere filosofiche di Averroè (e di altri filosofi islamici ed ebrei), a partire dalle versioni ebraiche medievali. L¿analisi minuziosa dei manoscritti ¿averroistici¿ posseduti e postillati da Pico ha dato avvio a un¿indagine a tutto campo sulle fonti dell¿averroismo rinascimentale, all¿interno del quale il filosofo e traduttore ebreo-cretese Elia del Medigo (c. 1455-c. 1493) si rivela uno dei protagonisti. Le opere originali e le nuove traduzioni compiute da Del Medigo, su richiesta di Pico, costituiscono infatti l¿atto di nascita di quella ¿seconda rivelazione¿ di Averroè che culminerà nella pubblicazione della monumentale edizione giuntina (1550-52, 1562) dell¿Aristotele e dell¿Averroè latino.... Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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