Livio Bottani ci invita a configgere i nostri sguardi sul reale, sulla sua consistenza e sulla sua evanescenza. Il suo spiare è un interrogativo teso a discriminare il pieno e il vuoto della storia e della mitologia. Una riflessione, quindi, sulla sua e nostra "acre consapevolezza del presente" e del passato, avrebbe detto il poeta Giovanni Giudici. Una "consapevolezza" libera da "stravolgimenti emotivi", estranea a derive descrittive e che pone, invece, le basi per una poesia "filosofica", eliminando ogni fumea di lirismo, di idillio e di voyance. Il che significa che siamo al di là delle confezioni del "senso comune poetico" e al di fuori dell'io fagocitato dal sentimento. (Giuseppe Gallo) Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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