Lo studio offre un'analisi critica-interpretativa dell'opera musealizzata "Marabá" di Rodolpho Amoedo, concentrandosi sulla comprensione del modo in cui il corpo femminile sessualizzato ha aggiunto rappresentazioni simboliche nell'immaginario socio-culturale brasiliano del XIX secolo, con le sue proiezioni su temi contemporanei. Alla luce della semiotica di Charles S. Peirce, la lettura del corpo femminile sessualizzato di Marabá come territorio di rappresentazioni simboliche dell'immaginario socio-culturale brasiliano del XIX secolo permette di comprendere in che modo le relazioni tra educazione, sessualità e interculturalità si proiettano sui soggetti contemporanei. Si è concluso che sul corpo ottocentesco imperava l'ordine della repressione intorno alla sessualità, come forma di controllo e mantenimento degli interessi delle ideologie dominanti, per questo motivo un corpo proibito, in contrapposizione all'ordine contemporaneo di esibire il corpo, attraverso un discorso di "libertà" o di "tutto è permesso", non come luogo di appartenenza, ma come luogo simbolico che, sebbene si avvalga di altri indici, rimane sotto l'egida del discorso dell'ordine: controllo e mantenimento degli interessi delle ideologie dominanti.
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