Nel "Liber historiarum antiquarum Portuensis Veneris" e in antichi manoscritti oggi andati perduti, si racconta che una notte a Quintus Fabius Maximus Cunctator, appartenente alla Gens Flavia, sacerdote della dea Venere Ericina, sul Campidoglio apparve in sogno la Dea in tutta la sua bellezza e gli ordinò di costruire un tempio nel luogo ove era nata. Il sacerdote sapeva che Venere, figlia di Giove e della ninfa Dione, era nata da una conchiglia uscita dal mare, ma nulla conosceva di quel luogo magico, cantato dai poeti e dipinto dagli artisti. Si mise in viaggio e ogni notte la Dea gli diceva di andare avanti. Un giorno arrivò in un posto dove cielo, mare e terra si incontravano. Era lì che era nata la Dea ed era lì che voleva il suo tempio. Il sacerdote era arrivato a Porto Venere, nel Golfo dei Poeti. Prefazione di Marco Ferrari. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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