L¿origine della parola siciliana suca è rintracciabile nel verbo sucari `succhiare¿, con un valore originariamente triviale. Ma, nel tempo, ¿l¿imperativo palermitanö ha sviluppato una miriade di significati e usi figurati che si sono via via affermati in ambiti comunicativi diversi dal dialetto: nell¿italiano colloquiale come nell¿italiano giovanile, nelle scritture esposte come nei social, nei mass media come nel linguaggio delle tifoserie calcistiche. E, piano piano, ha perfino cambiato forma passando da SUCA a 800A e dimostrandosi capace di trasformarsi ancora, fino a diventare 751A. Oggi, suca e le varie espressioni in cui ricorre si usano per negare qualcosa o per esprimere una certa contrarietà nei confronti di una richiesta, una situazione, una ¿verità¿, ma questa contrarietà procede per gradi: può essere più forte o più attenuata a seconda che con essa si voglia comunicare rabbia o sfida, un sentimento di scherno oppure di dispetto. A Palermo, dove l¿imperativo è nato, continua a reinventarsi, con nuove soluzioni grafiche e nuovi sensi figurati, trovando anche applicazioni nell¿arte e nell¿ambito di un costituendo Made in Sicily. Con un glossario di Kevin De Vecchis. Foto dell¿opera di Giuseppe Mazzola. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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