La sorveglianza di massa delle comunicazioni elettroniche è necessaria per prevenire atti criminali come il terrorismo? In una società democratica come l'Unione europea, cosa dovrebbe avere la priorità: il diritto alla sicurezza o il diritto alla tutela dei diritti umani, e quindi alla privacy? Strumenti giuridici come la direttiva sulla conservazione dei dati e altre leggi dell'UE nel settore delle comunicazioni elettroniche possono prevenire eventi come l'11 settembre o servono solo a risolvere eventi passati essendo altamente invasivi? Qual è stato l'impatto degli eventi dell'11 settembre sulla legislazione dell'UE e sulla raccolta dei dati personali? È possibile rispondere a queste domande in modo semplice? L'autrice offre il suo punto di vista analizzando la legislazione dell'UE in materia di comunicazioni elettroniche sotto il profilo della sua necessità e proporzionalità in una società democratica. Oltre ai testi giuridici, l'autrice introduce un interessante dibattito tra vari attori politici e ONG, che rimarrà ovviamente aperto e in corso, poiché è difficile trovare un equilibrio tra sicurezza e privacy.
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