Una silloge dedicata alla sofferenza dei malati di cancro, perché la condivisione del dolore è un sostegno in più a chi non crede ci sia un altro domani. Un raggio di luce per chi non ha più speranza e un invito rivolto a tutti a "guardare viso, occhi, sorriso, lacrime, ascoltare urla, grida, frasi e richieste, non stancarsi mai, non piegarsi o retrocedere dinnanzi a quei passi lenti, quelle mani tremolanti, quei corpi martoriati dalle terapie, che se da una parte ti curano, dall'altra ti sconvolgono quella che forse si può ancora chiamare vita". Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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