«Uno dei romanzi che più ho amato in vita mia... Pubblicandolo nel 1964, anche l'autore avvertì di avere scritto il proprio capolavoro ¿ e aveva alle spalle una meraviglia come Addio a Berlino (da cui Cabaret). In effetti, si tratta di un testo il cui equilibrio narrativo è praticamente perfetto: perfettamente in bilico tra commozione e distacco ¿ un racconto dove non c'è una virgola di troppo, non una di meno.» (Mario Fortunato) Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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