E se la guarigione non fosse lineare? E se non dovessi mai "avere tutto sotto controllo" per essere degno di amore, di presenza, di pace? Questo non è un manuale di auto-aiuto né un'ordinata autobiografia. È una raccolta di quiete riflessioni - un'esplorazione profondamente personale e intelligente di ciò che significa vivere in un mondo che raramente lascia spazio per la dolcezza, le contraddizioni, o per un dolore che non ha una fine chiara. Scritto in una prosa lunga e riflessiva che sembra una conversazione con l'amico più emotivamente consapevole che tu abbia mai avuto, questo libro si avvolge a spirale attraverso le realtà dell'identità, del cuore spezzato, dell'autostima e del silenzio assillante di non sapere chi stai diventando - ma sentirlo comunque. Con una voce che è gentile ma salda, l'autrice scrive come una donna che ha portato un peso troppo grande, ha fatto domande troppo profonde e ha cercato troppo a lungo di tradurre la sua anima in qualcosa di accettabile. Queste pagine sono piene di pensieri che probabilmente hai avuto ma che non hai mai detto ad alta voce - sull'essere fraintesi, sull'amare le persone sbagliate, sul fingere forza emotiva e sul desiderare la dolcezza in un mondo che premia il distacco. Sia che tu stia guarendo da qualcosa che non riesci a nominare, mettendo in discussione il tipo di amore per cui ti sei accontentato, o semplicemente cercando una scrittura che ti faccia sentire un po' meno solo, questo libro ti raggiungerà lì dove sei. Perfetto per:Le donne che sentono ogni cosa e si chiedono se questo sia un difetto. Gli uomini che cercano di capire la propria vita emotiva o le donne emotive che amano. I lettori attratti da una scrittura lunga e introspettiva che non corre verso una lezione. Chiunque sia stanco della "cultura della guarigione" e cerchi invece onestà. Non cerca di salvarti. Si siede con te tra le rovine e dice: Non sei solo. Non lo sei mai stato.
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