La cultura contemporanea, dominata dalla disillusione e da un cinico realismo, è pervasa dall¿idea che il mondo così com¿è non possa essere cambiato. La percezione comune è quella di un presente egemonico, non più interpretato come il frutto della lenta evoluzione del passato, ma neppure come il ¿ponte¿ che ci lega a un futuro possibile e alternativo. In tal senso il pensiero utopico non è solo utile ma necessario. L¿utopia, infatti, non è una visione illusoria, fantastica, ma l¿approccio intellettuale che genera la giusta tensione propulsiva per la trasformazione, una forza disgregante e innovativa nelle riflessioni filosofiche, nelle analisi sociologiche, nelle dialettiche politiche. La collettività e soprattutto le giovani generazioni hanno bisogno di riappropriarsi del desiderio di immaginare un rinnovato ¿spazio del possibile¿ e della speranza di poter migliorare il mondo. Introduzione di Antonio Coratti, Ivana Zuccarello; Postfazione di Bruno Montanari. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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