Il nome di Maksimilian Voloin (Kiev, 1877 ¿ Koktebel¿, Crimea, 1932) può suonare non molto familiare ai lettori italiani, anche agli appassionati di letteratura russa. Eppure Voloin, da sempre molto celebre in patria, è stato tra i più originali poeti del simbolismo russo, il movimento che ha avuto in Aleksandr Blok il suo più grande e influente esponente. Fu non solo poeta, ma anche pittore, filosofo e grande viaggiatore, e quando nel 1910 conobbe la giovane Marina Cvetaeva, di quindici anni più giovane e allora non ancora diciottenne, ne nacque da subito una solida amicizia letteraria. ¿Vivo sul vivö è una narrazione incantevole: è l¿incontro tra due grandi poeti, il passaggio di testimone da una generazione all¿altra, sullo sfondo di una Russia che si avvia verso gli anni della rivoluzione. E come sempre, in queste prose di memoria di Marina Cvetaeva, la riflessione, anche critica, si allarga all¿autobiografia: l¿altro protagonista del racconto è infatti l¿autrice stessa, i suoi ricordi che si riannodano quando a Parigi, nel 1932, viene a sapere della morte dell¿amico. ¿ Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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