Questo nuovo volume di David Le Breton affronta un tema di rilevanza globale: il volto. Basti pensare alla profusione di selfie che popolano i social media o alle questioni sollevate dall'utilizzo della mascherina durante la pandemia da Covid-19. Il volto di un individuo è da sempre il riflesso dell'unicità della sua avventura personale e più la società dà importanza all'individuo, più cresce il valore che il volto incarna. Attraverso la nudità del viso, infatti, si è riconosciuti, nominati, giudicati, assegnati a un sesso e a un'età, identificati per il colore della pelle o per una qualità di seduzione; e, ancora, si è amati, disprezzati o valutati anonimi. Per l'individuo il volto è la casa del proprio essere: cristallizza il suo nome, precede la persona, ne segnala la presenza, indica già se è conosciuta o meno e le sue eventuali intenzioni. Ma poiché il volto è il luogo per eccellenza del sacro nel rapporto con sé e con l'altro, e in particolare nell'amore, è anche oggetto di tentativi per profanarlo, contaminarlo, distruggerlo, quando si intende eliminare l'individuo, negargli la sua unicità. Pertanto, oltre a una storia del volto nelle nostre società, il libro affronta anche le tematiche della sfigurazione, degli innesti facciali e del riconoscimento facciale. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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