Medici che guidano i taxi, architetti che vendono birra agli angoli delle strade, istituti scientifici chiusi in mezzo a impianti industriali arrugginiti, esecuzioni capitali in favore di telecamera; ancora, il sentimento nazionale che cede il passo al ritorno di identità tribali, etniche e confessionali; le fake-news, onnipresenti, che si diffondono in tutto il mondo, grazie ai più potenti mezzi di comunicazione. Queste immagini viste insieme non sono casuali: sono alcune delle possibili manifestazioni della "demodernizzazione", un fenomeno complesso e sfaccettato, osservabile a ogni latitudine. Il progresso lineare guidato dalla ragione, la grande promessa del Secolo dei lumi, non ha retto alla prova del tempo: l'irrazionale si sta riprendendo la scena e vediamo così ritornare, in moltissime parti del globo, tendenze che credevamo confinate in altre epoche della Storia umana. Che cos'è allora la demodernizzazione? Un retaggio di un passato che ritorna o un esito possibile della modernità? I saggi di questo libro affrontano le contraddizioni del nostro tempo con gli strumenti della sociologia, della filosofia, dell'antropologia e della storia. Il concetto di demodernizzazione - pur con la sua ambiguità - permette di analizzare il mondo in cui viviamo attraverso una luce nuova, per provare a capire meglio il nostro tempo fatto di chiari e scuri.
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