Guido Gozzano (1883-1916) è spesso ricordato come un "grande minore" del nostro Canone, eppure la sua poesia è stata profetica nel mettere a fuoco le fratture del Novecento: personaggi indimenticabili come la Signorina Felicita o Totò Merumeni sono divenuti emblema di una sensibilità decadente tra inettitudine e parodia, istanze di assoluto e impossibilità di rispondervi. Dopo le fortunate biografie di Pavese, Fenoglio e Rebora, Gianfranco Lauretano ha ripercorso le opere e i luoghi di Gozzano: da questa appassionata ricognizione emerge la figura di un poeta che con il mito della sua inattualità è a tutti gli effetti un classico capace di alzare domande decisive per il nostro tempo.
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