Chi decide davvero nelle attuali liberal-democrazie? Esiste uno squilibrio tra giurisdizione e politica? Aperto da una Prefazione di Nicolò Zanon, il libro riunisce due saggi di Pier Giuseppe Monateri e Raimondo Cubeddu, entrambi impegnati a raccontare una questione cruciale del costituzionalismo contemporaneo: l'emergere di una vera e propria "tirannia del diritto", con il correlato protagonismo del ceto dei giuristi. Monateri affronta la questione utilizzando l'immagine provocatoria della "casta dei giuristi": un'élite silenziosa e inamovibile che, nel nome di una presunta neutralità tecnica, orienta l'interpretazione e talvolta la produzione stessa del diritto, sottraendosi a qualsiasi forma di responsabilità. Cubeddu sposta lo sguardo sull'impatto delle trasformazioni tecnologiche sulle dinamiche istituzionali, mostrando come l'innovazione renda sempre più labile il confine tra compiti della politica e funzioni della magistratura, e come ciò incida sulla definizione dei diritti individuali. Il risultato è un volume che invita a riflettere non solo sulla crisi della sovranità democratica, ma anche sulla necessità di un nuovo patto tra i poteri dello Stato.
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