Questo numero è dedicato alla Turchia, il paese che forse più di tutti sta sfruttando l'innalzamento della tensione tra Russia e Stati Uniti innescato dall'invasione russa dell'Ucraina per provare a giocare da grande potenza. Data la proiezione geopolitica di Ankara nel Mediterraneo, in Medio Oriente e in Nord Africa, le mosse del presidente Erdogan non possono lasciare indifferenti l'Italia, i cui interessi geopolitici insistono (anche) sulle stesse aree. La prima parte del numero si intitola "Essere turco" e indaga l'identità degli abitanti di questo paese. La seconda, "Altri turchi e resto del mondo", analizza i rapporti di Ankara con le principali potenze regionali e mondiali. "Il gran turco alla porta", la terza parte, si concentra sui dossier che riguardano l'Italia più da vicino, a partire dalla Libia. Limes si basa sull'incrocio di competenze e approcci molto diversi. Ad essa collaborano infatti studiosi (storici, geografi, sociologi, politologi, giuristi, antropologi eccetera) ma anche decisori (politici, diplomatici, militari, imprenditori, manager eccetera), in uno scambio aperto di opinioni e in una feconda contaminazione di approcci. Salvo le opinioni apertamente razziste, in quanto tali avverse a un dibattito aperto e paritario, tutte le idee politiche e geopolitiche hanno pieno accesso alla rivista. Essa si fonda infatti sul confronto contrastivo di rappresentazioni e progetti geopolitici diversi o anche opposti. L'essenziale è che essi siano riconducibili a conflitti di potere nello spazio (terrestre, marittimo, aereo), e che siano quindi cartografabili. L'uso di cartine geopolitiche è quindi essenziale per sviluppare il confronto, e su Limes infatti la cartografia abbonda.
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