Si può scherzare con e sui cadaveri? Secondo Alfred Hitchcok o Mark Twain sicuramente sì. Così la pensa anche Stevenson, che in questo bizzarro romanzo, scritto a quattro mani con il figliastro, mette in scena l'andirivieni di un cadavere e il suo smarrimento. Scritto nel 1889, è il primo ed unico romanzo umoristico dell'autore: due anni prima il figliastro Lloyd Osbourne gli aveva fatto leggere un suo appunto che conquistò subito il patrigno, il quale vide immediatamente quale meccanismo narrativo ingegnoso, fantastico, bizzarro, frenetico e stralunato si nascondesse in quell'abbozzo: delle 128 pagine scritte a mano dell'originale, 105 sono di pugno di Stevenson e solo le rimanenti 23 del figliastro.
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