Libro di viaggio e reportage, indagine storica e sguardo sulla complessità del presente, Witold Szablowski ci porta alla scoperta della Turchia di oggi offrendoci un ritratto polifonico che intreccia sogni e speranze, storia e memoria, imprese epiche e monumenti senza tempo, luci e ombre di un Paese perennemente a cavallo tra due mondi. Oriente e Occidente, presente e passato, Islam e islamofobia, conservatorismo e modernità. Mentre Szablowski visita villaggi e città remote di questo bellissimo Paese, parla con camionisti, professori universitari, commercianti, imam e gente comune. Incontra giovani donne che fuggono da omicidi d'onore o che vivono senza libertà, incrocia famiglie di emigranti, giornalisti curdi, combattenti, ragazzi che protestano e ci regala pagine piene di ritmo, illuminanti, spesso divertenti, potenti e ipnotizzanti. La Turchia è anche il profumo delle albicocche di Malatya, i ponti sul Bosforo, il sogno di Sinan - detto il Michelangelo turco -, l'eredità di Atatürk, la patria delle fiction televisive, i versi di Hikmet, ma è pure violenza e misteri mai completamente risolti. Un libro pieno di spunti e connessioni che si è aggiudicato alcuni dei più importanti premi polacchi e internazionali per il reportage narrativo come l'English Pen Award, il Beata Pawlak Award e il Nike Award (selezione). Szablowski ha inoltre ricevuto l'European Parliament Journalism Award.
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