Uomini veri. Mani callose, sguardi duri, corpi temprati dal lavoro o dalla strada. In queste storie, il desiderio nasce da un incontro fortuito, da un gesto trattenuto, da un'occhiata che dura un istante di troppo. È erotismo maschile, fisico, carnale - dove il silenzio pesa più delle parole e ogni movimento è carico di intenzione. Nel racconto che dà il titolo alla raccolta, una stazione di servizio diventa teatro di un incontro rovente. Una calda giornata d'agosto, un ragazzo abbronzato che arriva in bicicletta, un invito pronunciato con un sorriso e uno sguardo che non lascia scampo. L'odore di benzina e sudore si mescola all'elettricità dell'attrazione, mentre i corpi si studiano e si sfidano in un gioco di forza e resa. Una porta che si chiude alle spalle, due corpi che si avvicinano fino a sfiorarsi, il respiro che accelera. Le mani esplorano, stringono, reclamano. In quel momento, non esiste altro che pelle calda, odore d'uomo e il bisogno urgente di possedersi. Manuel García racconta il sesso tra uomini come un'arte virile: diretta, potente, essenziale. Qui non c'è finzione patinata - solo l'energia cruda di incontri che si imprimono addosso come un marchio. Perché certe volte basta un solo sguardo per sapere che non ci sarà ritorno.
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