Attraverso l'incontro con rappresentanti di lavori veneziani, per lo più accentrati intorno a Calle Longa di San Barnaba, nel cuore pulsante del Sestiere di Dorsoduro, Paolo Puppa parla della città in rapporto alla propria esistenza. Storicizza il presente, confronta il passato privato con i tempi grami dell'attualità e con un futuro ansioso, non solo per il suo ego ma per tutti. Si comincia dalla sanità (medico era il padre, medico è il figlio) e si chiude con il teatro e con il fumo. Pasticcerie famose (Nonno Colussi), ristoratori illustri (Montin), indoratori e corniciai mitici (Aldo Trevisanello) e ancora preti e avvocati, tabaccai e mastri vetrai, falegnami e librai si alternano in un arioso e ilaro-tragico montaggio. 22 pezzi sospesi tra racconto, intervista e inchiesta sociologica, costruiscono un percorso incerto tra lamento e speranza. L'Italia è un paese centrato sul lavoro e del resto si è innanzitutto quello che si fa. E questo volumetto, quasi trattatello sulla venezianità o su quel che ne resta, respira un'aura più calvinista che cattolica. Alcune professioni godono di ottima salute, mentre altre assomigliano al narratore: in via di estinzione. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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